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info generali sul training autogeno | cosa è il training autogeno | come si fa il training autogeno
Secondo gli esperti di medicina psicosomatica, lo stomaco è quell’organo dove vengono riversate tutte le emozioni negative o represse. Ansia, nervosismo e stress possono infatti interferire negativamente con il benessere del tratto gastro-intestinale. Molte persone, per alleviare questi sintomi, ricorrono ai medicinali anche se in realtà basterebbe (in alcuni casi) solo placare la tensione. Un rimedio naturale valido è il Training Autogeno che tramite specifici esercizi è in grado di favorire un profondo stato di rilassamento.
Lo stress è una condizione mentale molto complessa in grado di compromettere anche le funzioni fisiologiche dell’organismo. Lo stomaco è sicuramente uno dei primi organi a subire gli effetti dello stress. Tra i sintomi più comuni troviamo:
Per alleviare questi sintomi causati dallo stress, gli esperti di medicina psicosomatica consigliano di affidarsi al Training Autogeno che, attraverso una serie di esercizi, insegna al soggetto a rilassarsi e ritrovare la calma mentale e fisica.
Tra gli esercizi del Training Autogeno troviamo quello del plesso solare. Ma di cosa si tratta? Il plesso solare non è altro che il più grande centro nervoso autonomo nella cavità addominale che controlla i riflessi della respirazione e delle funzioni addominali. Esso è situato nella regione dell’arteria celiaca dietro lo stomaco e sotto il diaframma. Il plesso solare viene considerato dagli esperti in materia come un insieme di fasci nervosi responsabili di stress, dolore e cambiamenti umorali. La funzione del plesso solare è così importante che viene anche definito “secondo cervello”.
L’esercizio del plesso solare produce a livello addominale una sensazione di calore funzionale alla distensione dei fasci nervosi inducendo nel soggetto un profondo stato di rilassamento e di benessere.
Per sperimentare la sensazione di calore e di rilassamento nell’addome possiamo anche poggiare sulla pancia una borsa dell’acqua calda. Una volta fatta sperimentata questa sensazione, è possibile richiamarla alla memoria in caso di necessità (quando ad esempio ci si sente molto stressati).
L’ambiente di lavoro per molte persone rappresenta una grande fonte di stress. Chiaramente, il disagio è correlato ad una serie di fattori come l’età del soggetto, il tipo di lavoro, l’interesse e il piacere di svolgere quella determinata mansione, il rapporto con i colleghi, etc. Nella società odierna stiamo sempre di più assistendo ad un fenomeno sociale chiamato burnout. Il termine indica lo stress provato a lavoro che determina un logorio psicofisico ed emotivo del soggetto. Fortunatamente, esistono diversi rimedi naturali per far fronte a questo problema. Tra questi, troviamo il Training Autogeno.
Eliminare o quantomeno ridurre lo stress da lavoro è un’esigenza che nasce per far fronte a possibili rischi. Per fare un esempio, consideriamo il caso del Giappone: il Paese ha registrato negli ultimi anni un netto aumento di casi di stress e di suicidio per le condizioni lavorative. Ma il Giappone non è l’unico Paese che sta affrontando questo problema sociale. Anche in Italia sono numerosi i casi di burnout e sempre più persone si affidano a medicinali per risolvere il problema.
Per questi motivi appena elencati, è importante non sottovalutare il problema e prendere tutte le misure del caso per favorire la salute dei lavoratori.
Il Training Autogeno, se praticato in maniera costante, consente di alleviare le tensioni muscolari e psicologiche che attivano lo stress. Grazie a questa pratica, nel soggetto si crea un equilibrio tra mente e corpo che consente di tenere sotto controllo le emozioni negative e gli stati somatici legati allo stress.
Gli esercizi del Training Autogeno tendono infatti a far riposare quelle parti dell’organismo che garantiscono l’attivazione psicofisiologica e diminuiscono quegli eccessi di alcuni ormoni, (come l’adrenalina), che si riversano nel sangue in condizioni di forte stress.
Il Training Autogeno consente inoltre al soggetto di raggiungere piena consapevolezza delle proprie attività muscolari involontarie, come la respirazione. Grazie a questa tecnica, è possibile distendere la mente e raggiungere profondi stati di calma.
Il Training Autogeno può essere eseguito in qualsiasi luogo e momento, anche nel proprio ambiente di lavoro, quando ci si sente ansiosi o agitati. Inoltre, viene consigliato dagli esperti come forma preventiva, ovvero per gestire l’arrivo di attacchi di panico e ansia.
Come abbiamo già avuto modo di spiegare in questo articolo, il Training Autogeno, introdotto per la prima volta dal neurologo tedesco Johannes Heinrich Schultz, nel 1932, è stato studiato negli anni attraverso l’utilizzo di strumentazioni di neuroimmagine, per verificare che sia davvero efficace come affermano le testimonianze di chi lo pratica.
Numerose ricerche hanno dimostrato come, il training autogeno, e i suoi esercizi, apportano modifiche fisiologiche positive nella mente e nel corpo. Queste modifiche, in senso positivo, hanno un impatto curativo su molte patologie ad esempio quelle di origine psicosomatica, e anche sulla gestione dell’ansia e dello stress, sulla possibilità di modificare comportamenti disfunzionali.
Gli ambiti di applicazione sono numerosi e le controindicazioni sono pressoché nulle.
Questi studi hanno dimostrato anche che, 20 minuti di training autogeno, eseguito correttamente, equivalgono a 2/3 ore di sonno, molto utile per recuperare le energie nei periodi di forte stress.
Gli esercizi basilari dei corsi di training autogeno possono essere elencati come segue:
Questi esercizi apportano modifiche fisiologiche positive nella muscolatura, nel sistema cardiovascolare e neurovegetativo e nell’apparato respiratorio, generando di conseguenza una situazione di benessere del corpo e della mente, che si riflette su tutti gli aspetti della vita quotidiana.
Gli effetti collaterali delle pratiche di training autogeno, sono pressocché nulli. È certo che per apprendere correttamente le tecniche, è necessario affidarsi a corsi o specialisti adeguati, allo stesso modo di altre pratiche come la meditazione o lo yoga, a cui il training autogeno può essere equiparato.
Il Training Autogeno è una pratica che, mediante una serie di esercizi, serve a distendere il corpo e la mente. Il Training Autogeno può essere applicato ad ogni tipologia di persona e lo stesso discorso vale per gli sportivi. Il Training Autogeno aiuta infatti nella fase di riscaldamento in quanto favorisce l’attivazione muscolare e viene consigliato per incrementare la capacità di concentrazione.
Il Training Autogeno si rivela molto utile per aumentare la capacità di concentrazione dello sportivo e per favorire la coordinazione tra mente e corpo. Ma non solo. Il Training Autogeno prevede infatti una serie di benefici sia per il singolo sportivo sia per l’intera squadra.
La pratica del Training Autogeno può essere utilizzata tra un tempo e l’altro di una gara per favorire il recupero delle energie e viene consigliata per contrastare le ansie tipiche dello sportivo (es. ansia da prestazione) in quanto consente di scaricare la tensione muscolare e mentale e di acquisire un maggior controllo sulle emozioni negative, spesso causa del cattivo esito di una prestazione sportiva.
Il Training Autogeno, grazie alla sua capacità di favorire il rilassamento muscolare, viene inoltre consigliato dagli esperti per ridurre il rischio di infortuni e incidenti in gara. Infine, il Training Autogeno può essere utile all’intera squadra grazie alla sua capacità di favorire il cosiddetto “clima di squadra”. Il raggiungimento dello stato di calma mentale favorisce infatti maggiore armonia, il superamento di eventuali rivalità tra gli sportivi e l’aumento del senso di appartenenza alla squadra.
In Italia il Training Autogeno applicato allo sport ha incontrato un discreto successo. Si ricorda ad esempio il caso della nazionale di sci nella stagione invernale 1973/74 (guidata da Peresson) di cui faceva parte anche Pierino Gros, che proprio nel 1974 vinse la Coppa del Mondo. La squadra seguì per tutta la stagione corsi di Training Autogeno.
Un’altra testimonianza riguarda la squadra di pallavolo del C.U.S di Trieste che è passata dalla serie C alla serie B in un solo anno (1977). La squadra era stata seguita durante quell’anno dall’esperta di Training Autogeno Paola Giraldi Dragan.
Nel calcio ricordiamo l’esperienza della squadra del Cesena, sotto la guida dell’allenatore Marchioro, che nel campionato del 1975/76 passò in serie A. Durante quel campionato, i giocatori seguirono un corso di Training Autogeno.
Le persone che soffrono sanno bene che il dolore va ben oltre alla percezione del dolore stesso. Secondo una recente ricerca scientifica, il dolore prolungato è addirittura in grado di modificare la nostra struttura cerebrale, ad esempio, assottigliando lo spessore di importanti zone implicate nei processi di memoria, di pianificazione delle azioni, di gestione dello stress, etc.
Fortunatamente, questi effetti possono essere contrastati in molti casi mediante la pratica del Training Autogeno.
Prima di parlare degli effetti positivi del Training Autogeno in merito alla gestione del dolore, è bene fare una premessa: il dolore non deve essere interpretato come un disagio da eliminare ad ogni costo. Esso è infatti un segnale biologico naturale del nostro organismo che ci informa che qualcosa non va. L’obbiettivo del Training Autogeno è quindi quello di individuare la causa e impedire che il dolore continui e si cronicizzi.
Ogni persona inoltre reagisce al dolore in maniera diversa. C’è chi lo percepisce in maniera totale e si sente completamente sopraffatto dalle emozioni, c’è chi invece lo manifesta attraverso un’insensibilità totale. Dipende sempre dalla personalità e dalla capacità di elaborazione del soggetto.
Lo scopo del Training Autogeno è eliminare il dolore o cercare di creare un rapporto costruttivo con esso. Tutto questo è possibile grazie ad alcuni esercizi che aiutano il soggetto a raggiungere uno stato di calma e rilassamento in grado di placare le emozioni negative.
Gli esercizi del Training Autogeno per la cura del dolore cercano di restringere il campo coscienza e di dirigere l’attenzione sul mondo interiore. Grazie a questa tecnica è possibile escludere la sensazione di dolore in una determinata zona e concentrarsi intensamente su un’altra sensazione (ad esempio il rilassamento). In questo modo, il dolore rimarrà sullo sfondo.
Il Training Autogeno si rivela inoltre molte utile per placare le alterazioni neurovegetative provocate dal dolore, come l’aumento del tono muscolare, il battito accelerato, la respirazione rapida, etc. Infine, il TA può indebolire la cosiddetta “spirale del dolore” (prodotta dall’ansia e dalla paura del dolore stesso) grazie allo smorzamento delle componenti emotive collegate al dolore.
Il Training Autogeno può essere definito come un metodo di auto distensione mente-corpo che, una volta acquisito, può essere di grande aiuto in situazioni di difficoltà o disagio. Questa tecnica viene introdotta per la prima volta negli anni Trenta grazie allo psichiatra tedesco Johannes Heinrich Schultz.
Il Training Autogeno può essere praticato per risolvere diverse problematiche. Esso viene consigliato dagli esperti per alleviare situazioni di ansia e stress nelle quali avvengono molte attivazioni a livello fisico ed emotivo.
Il Training Autogeno serve infatti a controllare i propri stati emotivi allo scopo di prevenire e alleviare situazioni stressanti.
Il Training Autogeno viene anche consigliato per curare l’insonnia e per sintomi psicosomatici come mal di testa, mal di stomaco, male alla cervicale, etc. Un altro ambito di applicazione del Training Autogeno è il settore sportivo. In questo caso l’apprendimento degli esercizi serve a facilitare la concentrazione dell’attenzione e a prevenire ansia da prestazione. Risulta inoltre molto utile anche per i pazienti che soffrono di fobie, disturbi della pelle e disturbi sessuali.
La pratica del Training Autogeno prevede gli esercizi della calma, della pesantezza e del calore. Durante gli esercizi, è fondamentale indossare abiti comodi e scegliere un luogo privo di rumori e distrazioni.
Gli esercizi vengono condotti dall’esperto e possono essere effettuati in tre posizioni, la posizione sdraiata, la posizione seduta e la posizione del cocchiere.
Il Training Autogeno lavora molto su un tipo di respirazione molto particolare: la respirazione diaframmatica. Essa non viene mai praticata nella vita quotidiana ma serve a ossigenare i tessuti e ad entrare in un piacevole stato di rilassamento. Dopo l’esercizio della respirazione, seguono altri esercizi di base denominati: esercizio della calma, esercizio della pesantezza ed esercizio del calore.
A questi tre esercizi ne seguono altri tre che sono secondari ed aiutano a stabilizzare le sensazioni positive: l’esercizio della fronte fresca, l’esercizio del cuore e l’esercizio del plesso solare. Al termine della sessione di Training Autogeno è sempre consigliato effettuare i cosiddetti esercizi di risveglio e recupero delle normali funzioni vitali.
Ricordiamo infine, che il Training Autogeno può essere effettuare in ogni momento e luogo della giornata, soprattutto in situazioni di disagio o forte stress emotivo.
Il mal di testa da stress è un problema che affligge circa il 15% della popolazione mondiale. La caratteristica principale dei soggetti che soffrono di questo disturbo è quella di avere un sistema nervoso facilmente affaticabile e iperattivo. Molte persone cercano di alleviare il dolore tramite l’ausilio di medicinali che, con l’andare del tempo possono creare assuefazione e di conseguenza, diventare inutili.
Buone notizie: i sintomi del mal di testa possono essere alleviati e, nei casi meno gravi, eliminati, grazie alla pratica costante del Training Autogeno.
La pratica si basa sull’auto distensione da concentrazione psichica. Si parla di “auto distensione” in quanto è lo stesso soggetto che produce su sé stesso un effetto distensivo su tutto il sistema muscolare e scheletrico mediante l’ascolto di una voce esterna (il conduttore). Gli esercizi di tale pratica si dividono in inferiori e superiori. Nei primi il soggetto focalizza l’attenzione su particolari sensazioni corporee. Nei secondi egli si concentra su particolari rappresentazioni mentali. Lo scopo ultimo del Training Autogeno è rilassare l’individuo sia a livello mentale che a livello fisico.
Oltre a lenire gli stati di ansia e di stress, il training autogeno è un ottimo strumento per instaurare un vero e proprio dialogo con il proprio corpo. Tutti gli esercizi si basano inoltre sulla respirazione diaframmatica, un tipo di respirazione che la maggior parte delle persone non sperimentano durante la vita quotidiana. Per quanto riguarda gli effetti del Training Autogeno sul cervello, quest’ultimo ha un effetto calmante in quanto aiuta a contrastare il rilascio del cortisolo, l’ormone dello stress, causa principale di cefalee e mal di testa.
In conclusione, il Training autogeno si dimostra un valido aiuto contro il mal di testa. Gli esercizi favoriscono nei soggetti che soffrono di questo disturbo la diminuzione del tono simpatico e delle afferenze sensoriali periferiche che causano il dolore. Il rilassamento muscolare e mentale, derivante dal Training Autogeno, determina inoltre una significativa diminuzione dell’ansia, che a sua volta può aumentare la tolleranza del dolore.
L’ansia e gli attacchi di panico colpiscono gran parte della popolazione mondiale. Questi disturbi presentano molte sfaccettature e possono essere più o meno gravi ma una cosa è certa: rappresentano una fonte di disagio per il soggetto che ne soffre. I sintomi fisici dell’ansia e degli attacchi di panico sono numerosi: vertigini, nausea, sudorazione, tremori, formicolii agli arti, etc. Spesso i soggetti decidono di affidarsi esclusivamente ai medicinali che alleviano i sintomi ma non eliminano mai la fonte del problema. Per questo motivo, gli esperti consigliano spesso di abbinare alla tradizionale terapia farmacologica un percorso di psicoterapia e nei casi ovviamente meno gravi, corsi di Training Autogeno.
Il Training Autogeno può aiutare il soggetto in tre fasi: nella prevenzione del disturbo, nella possibilità di affrontare eventuali attacchi di panico e nella ricerca dei fattori che scaturiscono questi disturbi.
• Training autogeno e prevenzione dell’ansia: Il Training Autogeno, attraverso degli allenamenti costanti, consente di tranquillizzare il corpo e la mente. Oltre una pace ritrovata, il soggetto potrà notare sin dalle prime sedute un netto miglioramento delle funzioni dell’organismo. In questo quadro di benessere il soggetto sarà meno portato a manifestare episodi di ansia generalizzata.
• Training autogeno per affrontare il problema: chi soffre di attacchi da panico o d’ansia vive nella maggior parte del tempo nell’attesa del prossimo attacco e questa paura diventa terreno fertile per il manifestarsi dell’ansia. Attraverso il Training Autogeno è possibile imparare alcune tecniche volte a raggiungere la calma in poco tempo. Questa tecnica risulta senz’altro un valido aiuto durante le situazioni di emergenza.
• Trovare la fonte del problema con il Training Autogeno: spesso ciò che fa scattare un attacco di ansia nel paziente è la situazione stessa (ad esempio quando ci si trova in mezzo a tanta gente). In questo caso risulta molto utile una tecnica denominata Desensibilizzazione autogena. La tecnica consiste nel far immaginare al soggetto la situazione che gli genera timore, mentre si trova in stato di calma, e nello stimolarlo a produrre immagini mentali di intensità crescente di ansia. Ciascuna immagine, viene poi associata dal conduttore a formule verbali e immagini tranquillizzanti. Grazie alla desensibilizzazione autogena il soggetto si allena quindi affrontare con calma la situazione quando realmente si presenterà.
La gravidanza rappresenta per tutte le future mamme il periodo più importante della loro vita. Per far vivere serenamente la nascita di un figlio e per sviluppare una profonda connessione interiore con il feto, gli esperti consigliano di praticare il Training Autogeno per Gravidanza. Scopriamo insieme le caratteristiche e i benefici di questa tecnica naturale.
È stato scientificamente dimostrato che l’esecuzione costante degli esercizi di Training Autogeno incrementa la produzione di endorfine (una sostanza presente naturalmente nell’organismo in grado di contrastare ansia e agitazione) e il rilassamento della muscolatura. Questi due fattori rappresentano dei veri alleati per favorire la calma e il controllo del dolore della futura mamma, soprattutto nella fase del travaglio perché fa sì che i muscoli non oppongano resistenza alla discesa del bambino.
Il Training Autogeno aiuta a controllare la respirazione (nello specifico quella diaframmatica) e questa è essenziale per favorire il rilassamento della zona genitale durante il parto e per ossigenare l’organismo tra una contrazione e l’altra.
La gravidanza infine, in molti casi, prevede l’insorgere di fastidiosi sintomi quali insonnia, nausea, tensioni muscolari, stanchezza, etc. Ebbene, la pratica costante del Training Autogeno consente di alleviare questi disturbi sensibilmente.
Il Training Autogeno durante la gravidanza prevede esercizi specifici e mirati differenti dal classico TA che possono essere riassunti in tre fasi: analisi dello stato di contrazione/decontrazione muscolare, percezione consapevole di particolari sensazioni somatiche (calore, peso, calma) e respirazione mediante la presa di coscienza del proprio corpo. Una volta apprese queste fasi grazie all’aiuto del proprio personal trainer/esperto di Training Autogeno, le donne possono anche praticare gli esercizi in assoluta autonomia direttamente a casa propria.
Ricordiamo infine che l’apprendimento del Training Autogeno in gravidanza può rappresentare un valido aiuto anche nella fase post-parto in quanto aiuta a recuperare più in fretta l’energia psico-fisica e ad attenuare le oscillazioni degli stati emotivi e di umore tipiche di questa fase. Il Training Autogeno (con esercizi differenti) è consigliato anche ai neo-papà che grazie all’apprendimento di alcune tecniche potranno vivere insieme alla mamma il benessere della nuova coppia genitoriale e costruire con il bambino una connessione emotiva stabile e duratura.
Il Training Autogeno è un rimedio naturale sempre più praticato dagli adulti. Forse non tutti sanno che esso può essere insegnato a partire dai 10-12 anni e può essere applicato, mediante specifiche tecniche, anche ai più piccini attraverso giochi di fantasia. Il Training Autogeno per bambini viene consigliato soprattutto per favorire il rilassamento e profondi stati di calma. Anche i bambini infatti, come gli adulti, possono soffrire di stress. I fattori stressanti che influiscono sui bambini possono essere mancanza di spazio, rumore, litigi, traslochi, orari impegnativi, malattie, etc.
Esiste una tecnica del Training Autogeno studiata appositamente per i bambini, chiamata “fiabaterapia”. Essa consiste in una serie di esercizi che servono a favorire il benessere psicofisico del bambino. Gli esperti lo consigliano soprattutto in caso di bambini affetti da ansia, difficoltà di concentrazione, disturbi del linguaggio (ad esempio in caso di balbuzie) e nervorsismo.
La fiabaterapia consiste essenzialmente nel favorire il rilassamento mediante la narrazione di fiabe. Il conduttore fa sdraiare il bambino e racconta lui delle storie in grado di evocare immagini piacevoli. Il principio fondamentale della fisioterapia è che le storie narrate prevedano sempre una conclusione che permetta ai bambini di ritrovare un’armonia interiore.
Un’altra tecnica del Training Autogeno per bambini consiste nei giochi di rilassamento. Essi vengono consigliati ai bambini 5-12 anni ma possono essere praticati anche dagli adolescenti e dagli adulti in determinate situazione della vita. Anche in questo caso, l’obiettivo principale dei giochi di rilassamento consiste nel raggiungimento della calma e della pace interiore e nella diminuzione di ansia e stress.
Un esempio di gioco di rilassamento potrebbe essere quello del “profumo silenzioso” dove il conduttore mostra delle immagini al bambino e gli chiede di fare finta di annusarli.
È importante sottolineare che prima di iniziare qualsiasi attività con i bambini, il conduttore procede sempre ad una raccolta iniziale di informazioni attraverso un colloquio con i genitori o, qualora ciò non fosse possibile, con altri familiari significativi in contatto diretto con il bambino. Durante i corsi di Training Autogeno inoltre, il conduttore annota le attività maggiormente piacevoli ed entusiasmanti per ogni bambino ed eventuali difficoltà tipiche dell’età (come la paura del buio) o stati emotivi problematici.